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24 marzo 2022

Curiosità sulla plastica

Una breve guida per scoprire curiosità, caratteristiche e proprietà delle materie plastiche

La plastica è un materiale estremamente versatile, resistente e innovativo ed è oggi utilizzato in tantissimi settori industriali. Il termine deriva dal greco "plastikos", che significa “adatto per essere modellato”.

Una delle caratteristiche principali della plastica è la malleabilità, cioè la capacità di assumere e mantenere qualsiasi forma. I primi esperimenti per creare materie plastiche derivate dal petrolio risalgono agli anni ‘20 del secolo scorso, ma è a partire dagli anni ‘30, con l’invenzione del plexiglass, seguito da PVC e poliuretano, che la plastica ha cominciato a diffondersi sempre di più per l’utilizzo in ambito domestico, diventando protagonista della vita quotidiana. 

Avrai sentito parlare spesso di questo materiale. Ma conosci davvero tutte le sue proprietà e i suoi vantaggi? Scopriamo insieme come nasce, come viene prodotto, le sue caratteristiche principali e alcune curiosità legate al suo utilizzo. 

Storia della plastica: come nasce?

La plastica viene considerata un materiale relativamente recente e moderno, ma ha in realtà alle spalle una lunga storia. Nel XIX secolo l’inglese Alexander Parkens, portando avanti alcuni studi sul nitrato di cellulosa, brevetta il primo materiale plastico semisintetico, da lui chiamato Parkesine (noto anche come Xylonite), utilizzato inizialmente per la produzione di manici e scatole.

La vera e propria diffusione del nuovo materiale comincia qualche anno dopo, nel 1870, quando i fratelli americani Hyatt scoprono la formula della celluloide per la produzione di palle da biliardo. All’epoca il materiale non poteva essere lavorato con tecniche di stampaggio ad alta temperatura perché altamente infiammabile. Il problema verrà risolto solo con lo sviluppo dell’acetato di cellulosa, ignifugo e quindi utilizzabile in diversi settori, come quello aeronautico e cinematografico. 

La storia della plastica è segnata, negli anni successivi, da altre importanti tappe, come la scoperta dei processi di produzione del PVC e del cellophane, ma è a partire dagli anni ‘20 e ‘30 del Novecento che viene creata una vera e propria industria moderna della plastica con l’introduzione di nuove tecniche di lavorazione e di stampaggio: 

  • nel 1933 viene inventato il polietilene
  • nel 1938 nasce il nylon (poliammide), una fibra sintetica utilizzata principalmente nel settore tessile; 
  • nel 1941 viene brevettato il polietilene tereftalato (PET), impiegato soprattutto per la produzione di fibre tessili artificiali e, successivamente, per l’imballaggio alimentare; 
  • nel 1954 Giulio Natta inventa il polipropilene isotattico, che negli anni successivi verrà utilizzato sempre di più per la produzione di oggetti di uso domestico. 

Gli anni ‘60 vedono la definitiva affermazione delle materie plastiche come materiali indispensabili e sempre più diffusi nella vita di tutti i giorni. Grazie allo sviluppo dei cosiddetti “tecnopolimeri”, come il polimetilpentene, perfettamente trasparente e resistente alla sterilizzazione, o le poliimmidi, resine termoindurenti inalterabili anche ad elevate temperature, le plastiche trovano poi applicazione anche in campo medico, nell’industria automobilistica, meccanica e degli elettrodomestici. 

Come viene prodotta la plastica?

Le materie plastiche vengono prodotte partendo da composti di carbonio e idrogeno, chiamati monomeri, a loro volta ricavati da combustibili fossili come petrolio o metano. I monomeri si uniscono tra loro attraverso particolari processi chimici, formando polimeri di diversa lunghezza. In questo modo si ottengono resine sintetiche, a cui vengono aggiunti altri elementi, come coloranti e altre sostanze che servono a dare alle plastiche le caratteristiche desiderate. I materiali ottenuti vengono poi trasformati in granuli e polveri, pronti per essere lavorati e trasformati in oggetti in plastica di vario tipo.

Caratteristiche e proprietà delle materie plastiche

La plastica è un materiale particolarmente resistente e caratterizzato da un ciclo di vita piuttosto lungo: non è infatti biodegradabile, non si scioglie e resiste all’azione degli agenti atmosferici. Solida e leggera a temperatura ambiente, è un ottimo isolante elettrico, termico e acustico. A seconda della composizione, ogni materiale plastico può avere poi caratteristiche e proprietà specifiche. In genere si distinguono: 

  • termoplastiche, come polietilene (PE), polipropilene (PP), PET e PVC, che possono essere facilmente fuse, ammorbidite e modellate più volte e presentano un’ottima resistenza agli acidi, ma non ai solventi; 
  • plastiche termoindurenti che possono essere lavorate ad alte temperature ma, una volta formate e indurite non possono più essere modellate. Questa tipologia di plastiche, tra cui il poliuretano, resiste ai solventi ma non agli acidi.

Tra le proprietà della plastica vanno sottolineate anche un’ottima resistenza agli sforzi, che può essere ancora più elevata nel caso di plastiche speciali, l’estrema duttilità e malleabilità, oltre all'alto livello di igiene assicurato, che la rende particolarmente adatta per la realizzazione di packaging e per l’imballaggio e il confezionamento di prodotti alimentari

Riciclo della plastica e sostenibilità ambientale

Pur non essendo biodegradabile, la plastica può essere correttamente smaltita, riciclata attraverso vari procedimenti e quindi riutilizzata per produrre nuovi prodotti in plastica, o immessa in appositi termovalorizzatori per la produzione di calore o elettricità. I problemi legati alla plastica non derivano tanto dalla sua produzione, quanto da pratiche di smaltimento scorrette, che portano alla sua dispersione o accumulo nell’ambiente. Per questo è fondamentale impegnarsi nella raccolta differenziata e dividere correttamente i rifiuti in base al materiale di cui sono composti. Un piccolo gesto che può essere però importante per ridurre l’impatto ambientale e contribuire a conservare gli ecosistemi marini e terrestri. 

Alcune curiosità che (forse) ancora non sai sulla plastica

Grazie alla sua straordinaria versatilità la plastica può essere impiegata nei più svariati settori e ambiti di utilizzo, ma ci sono alcune curiosità legate a questo materiale che forse ancora non sai:

  1. il tessuto in pile ha la stessa origine delle bottiglie in plastica: questo tessuto sintetico è infatti composto da una fibra ricavata dal poliestere e si ottiene da una particolare lavorazione meccanica. Grazie al processo di riciclo delle bottiglie in PET (polietilene tereftalato) è quindi possibile produrre capi d’abbigliamento e felpe in pile. Una volta triturato, il materiale plastico riciclato viene immesso in vasche di lavaggio, macinato, essiccato e rilavorato fino a diventare una fibra sintetica voluminosa e soffice, pronta per essere tessuta. 
  2. In Scozia esiste un ponte realizzato interamente con bottiglie di plastica riciclata: la struttura, realizzata in sole due settimane utilizzando 50 tonnellate di rifiuti plastici in PET, ha una lunghezza di circa 30 metri e permette il passaggio di pedoni e veicoli. Riciclato e riciclabile al 100%, il ponte è un perfetto esempio di edilizia sostenibile ed è il primo esempio al mondo di struttura di queste dimensioni costruita con plastica riciclata.
  3. A Pechino si può pagare il biglietto della metropolitana riciclando la plastica: grazie ad apposite macchinette posizionate nelle diverse stazioni i passeggeri possono viaggiare gratis semplicemente inserendo bottiglie e contenitori vuoti nei raccoglitori, aiutando quindi a preservare l’ambiente e ad aumentare il riciclo di plastica.
  4. Il cellophane è biodegradabile: al contrario dei fogli in polipropilene, il cellophane viene prodotto partendo dalla viscosa, un derivato della cellulosa solubile in acqua, ed è biodegradabile dopo 90 giorni a contatto con il terreno.
  5. Alcuni ricercatori hanno creato polimeri plastici che sono in grado di auto-rigenerarsi in modo spontaneo, senza alcun intervento esterno. Resistenti, flessibili e completamente riciclabili, questi polimeri possono avere enormi potenzialità di sviluppo su larga scala per l’utilizzo in molteplici applicazioni, oltre a notevoli vantaggi ecologici rispetto alle plastiche non riciclabili.
  6. Secondo il Rapporto di Sostenibilità 2020 di Corepla (il Consorzio Nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica), nel 2020, in Italia, sono state immesse al consumo 1.913.914 tonnellate di imballaggi in plastica e ne sono state recuperate 1.820.270 (il 95%). Il 47% degli imballaggi in plastica è stato avviato al riciclo, mentre il 48% è stato utilizzato per produrre energia. Grazie al riciclo sono state risparmiate 458 mila tonnellate di materia prima vergine e 9.472 GWh di energia primaria ed evitate 906 mila tonnellate di emissioni di CO2 eq., con notevoli benefici a favore della salute e dell’ambiente.
  7. Sempre secondo il rapporto di Corepla, nel 2020 la raccolta differenziata urbana dei rifiuti di imballaggi in plastica (cioè quella conferita dai consumatori finali e ritirata a cura dei Comuni) ha raggiunto quota 1.433.203 tonnellate, con un incremento del 4% rispetto all’anno precedente. È cresciuto anche il dato relativo alle quantità raccolte in rapporto al numero di abitanti serviti (23,7 kg per abitante). La raccolta è composta per il 90,6% da imballaggi in plastica e per il restante 9,4% da frazioni estranee e neutre contenute nella raccolta mono materiale. Il recupero di oltre un milione di tonnellate di rifiuti di imballaggio in plastica ha permesso di evitare lo smaltimento in discarica di 34 milioni di metri cubi di rifiuti.

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