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27 luglio 2023

Simboli del packaging alimentare: quali sono?

Tutto quello che c’è da sapere sui simboli del packaging alimentare

Il packaging alimentare svolge un ruolo essenziale nel garantire la sicurezza e la qualità dei prodotti che consumiamo. Oltre alle informazioni sul contenuto e sugli ingredienti, molti prodotti alimentari riportano una serie di simboli e icone sulle confezioni per comunicare ulteriori informazioni ai consumatori. 

I simboli del packaging alimentare possono offrire indicazioni riguardo a diversi aspetti, come la conservazione e la scadenza dei prodotti, le istruzioni per un corretto riciclo, la provenienza delle materie prime o lo stabilimento di produzione. Tutte queste informazioni sono fondamentali per i consumatori, ma anche per i professionisti del comparto alimentare e per chi si occupa della progettazione e produzione di imballaggi per alimenti e non. 


Vediamo quindi insieme quali sono i simboli del packaging alimentare più comuni, quali sono obbligatori e alcune indicazioni che possono aiutarti a comprendere meglio il loro significato.

Perché i simboli del packaging sono importanti?

I simboli del packaging alimentare sono importanti per diverse ragioni. Innanzitutto, per comunicare le informazioni importanti ai consumatori: attraverso i simboli, è infatti possibile dare indicazioni sulla conservazione, la provenienza, la data di scadenza e altre informazioni rilevanti riguardanti i prodotti. Sono fondamentali anche per altri aspetti, tra cui: 

  • sicurezza alimentare: i simboli del packaging contribuiscono a garantire la sicurezza degli alimenti. Ad esempio, la data di scadenza fornisce indicazioni ai consumatori sulla freschezza e sulla qualità dei prodotti, aiutandoli a evitare di consumare alimenti deteriorati o potenzialmente pericolosi per la salute; 
  • scelte consapevoli: i simboli possono aiutare i consumatori ad acquistare i prodotti alimentari con maggiore attenzione, in base alla provenienza, agli ingredienti utilizzati o alle caratteristiche del packaging. Il simbolo che offre informazioni sulla provenienza del prodotto, ad esempio, permette di privilegiare i prodotti locali o quelli provenienti da determinate regioni; 
  • diete specifiche e allergie: i simboli delle allergie e quelli indicanti prodotti adatti a diete specifiche (come vegetariane o vegane) sono particolarmente importanti per le persone con precise esigenze alimentari. Questi simboli aiutano a identificare facilmente i prodotti che possono essere consumati senza rischi per la salute o in conformità alle proprie scelte dietetiche; 
  • rispetto per l'ambiente: i simboli che indicano le modalità di riciclo e quelli legati alla sostenibilità ambientale (come il simbolo di certificazione biologica) favoriscono comportamenti responsabili nei confronti dell'ambiente, indicando se il materiale del packaging può essere riciclato e se il prodotto è stato prodotto seguendo pratiche ecologiche.

Simboli packaging alimentare: quali sono i principali?

Dopo aver visto perché è importante saper riconoscere i simboli d’imballaggio presenti sulle confezioni dei prodotti e il loro significato, vediamo nello specifico quali sono quelli più comuni. 

  1. simbolo della clessidra, che indica la data di scadenza di un prodotto (alimentare, ma anche cosmetico o di altro genere), segnalando ai consumatori giorno, mese e anno oltre il quale non è più consigliabile consumarlo o utilizzarlo. Spesso il simbolo sulla confezione è preceduto dalla dicitura “da consumarsi preferibilmente entro”. La data di scadenza è obbligatoria per tutti i prodotti di durata minima inferiore ai 30 mesi; 
  2. simbolo di stima, che consiste in una “℮” in stampatello minuscolo, distinguibile per il caratteristico font. Questo simbolo indica che l’alimento confezionato potrebbe subire una variazione di peso durante la fase di riempimento del contenitore e descrive quindi la “quantità stimata” all’interno della confezione. Il suo utilizzo non è obbligatorio, ma svolge un ruolo importante per facilitare la circolazione delle merci nell’Unione Europea, certificando che la quantità di prodotto contenuta nella confezione rispetta le disposizioni della direttiva UE (76/211/CEE) relativa al preconfezionamento
  3. ovale bianco con codici all’ interno, che è il simbolo identificativo dello stabilimento di produzione e confezionamento del prodotto. Questo marchio è fondamentale per la tracciabilità dei prodotti alimentari perché permette di risalire al luogo di produzione e imballaggio in caso di eventuali problemi legati agli alimenti; 
  4. simbolo con bicchiere e forchetta, che indica i materiali idonei al contatto con gli alimenti. In alternativa, è accettata anche la dicitura “per contatto con i prodotti alimentari”, che deve essere presente sul materiale stesso o sull’imballaggio che lo avvolge. Il simbolo rientra nelle direttive del regolamento UE (1935/2004 CE), che è la normativa di riferimento per gli imballaggi per alimenti. In generale, tutti i materiali e i prodotti utilizzati per imballare, conservare, trasportare o consumare gli alimenti vengono definiti M.O.C.A. (Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti), che includono materiali come plastica, alluminio o cartone, ognuno con specifiche caratteristiche;
  5. caraffa inclinata con tre linee ondulate: questo simbolo indica che il prodotto alimentare dev’essere consumato aggiungendo acqua calda o bollente. Sulla caraffa può essere indicata anche la temperatura consigliata dell’acqua (per esempio 40°); 
  6. foglia europea, composta da 12 stelle, che rappresenta il logo biologico dell’UE e indica tutti quei prodotti realizzati con criteri biologici che corrispondono agli standard comunitari. Di norma può essere usato solo sui prodotti alimentari confezionati ed etichettati che contengono una percentuale di ingredienti di origine biologica superiore o uguale al 95%. Di fianco al simbolo deve essere indicato anche il numero di codice dell’organismo di controllo e il luogo in cui sono state coltivate le materie prime con cui è stato realizzato il prodotto; 
  7. marchio Ecolabel, il simbolo europeo di certificazione ambientale, presente esclusivamente sui prodotti e sugli imballaggi realizzati nel totale rispetto dei criteri ecologici definiti dal regolamento dell’Unione Europea, quindi con un ridotto impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita; 
  8. simbolo VeganOK, il primo e più diffuso Marchio di Qualità in Europa che certifica i prodotti adatti per chi segue una dieta vegana. Non rientra tra le etichettature obbligatorie, ma certifica l’assenza di ingredienti come pesce, carne, latte, uova e, in generale, derivati di origine animale, all'interno dei prodotti; 
  9. spiga barrata, il marchio registrato dell’Associazione Italiana Celiachia (AIC), riconosciuto su tutto il territorio europeo come il simbolo per eccellenza dei prodotti senza glutine. Può essere usato esclusivamente per indicare i prodotti che possono essere consumati da parte di persone celiache e garantisce anche l’assenza di eventuali contaminazioni in fase di produzione. In alternativa sulle confezioni può essere presente la dicitura “senza glutine”.

I principali simboli di riciclo

Per smaltire correttamente i rifiuti e portare a termine una corretta raccolta differenziata, è fondamentale conoscere i principali simboli di riciclo presenti sulle confezioni dei prodotti (alimentari e non). Il decreto legislativo del 3 settembre 2020 rende l’etichettatura ambientale obbligatoria, ai fini di regolare la corretta etichettatura degli imballaggi e rendere più facile la raccolta differenziata per il consumatore finale, indicando in modo preciso i materiali con cui sono realizzati gli imballi.


Secondo la direttiva 94/62/UE sulla gestione degli imballaggi e dei rifiuti d'imballaggio, le informazioni obbligatorie da riportare sulle confezioni sono:

  • la tipologia di imballaggio, tramite descrizione scritta o rappresentazione grafica; 
  • identificazione del materiale con una specifica dicitura (esempio: PET 1);
  • famiglia del materiale e indicazioni sulla raccolta differenziata: queste informazioni possono essere fornite ai consumatori o tramite l’indicazione della famiglia del materiale, seguita dal tipo di raccolta (differenziata o indifferenziata), oppure prima tramite l’indicazione del tipo di raccolta e, nel caso in cui si tratti di raccolta differenziata, anche con l’indicazione del materiale di riferimento.

Le informazioni facoltative, invece, comprendono tutte le indicazioni aggiuntive che possono essere fornite al consumatore (ad esempio, avere l’accortezza di separare l’etichetta) e le caratteristiche ambientali dell’imballaggio, cioè se l’imballaggio sia riciclabile, contenuto di materiale riciclato o compostabile. La forma grafica e l’ordine delle icone è a discrezione del produttore: l’importante è che l’etichetta ambientale riporti le indicazioni di smaltimento di tutte le componenti separabili manualmente del packaging.

 

Tra i principali simboli di riciclaggio presenti su prodotti e confezioni si possono trovare: 

  • simbolo di riciclaggio internazionale, uno dei più conosciuti e utilizzati sugli imballaggi a livello internazionale. Indica che i materiali che compongono un prodotto possono essere riciclati. Le tre frecce che formano il triangolo rappresentano le tre “R” del processo di riciclo (Riduci, Riutilizza e Ricicla). A volte può anche apparire insieme ad un simbolo di percentuale, che indica la quantità di materiale considerata riciclabile; 
  • triangolo di frecce, il simbolo più utilizzato per le confezioni e gli imballaggi in plastica e indica che il materiale è totalmente o parzialmente riciclabile. A seconda delle tipologie di materiali plastici utilizzati per confezionare i prodotti, si possono distinguere sette diversi simboli a forma di frecce, che si susseguono formando un triangolo, con un numero al centro e alcune sigle che indicano il tipo di materiale con cui sono realizzati. Tra i più comuni ci sono: PET (polietilene tereftalato), HDPE (polietilene ad alta densità) e LDPE (polietilene a bassa densità) - utilizzati per la produzione di sacchetti e buste, ma anche film in bobina e fogli per il settore alimentare - PVC (cloruro di vinile o polivinile), PP (polipropilene), PS (polistirolo). Ci sono anche altri tipi di plastica che non rientrano in questi gruppi e che di solito non sono riciclabili, indicati spesso con il numero 7 e la scritta “OTHER”; 
  • punto verde, composto da due frecce che si rincorrono, indica che l’azienda produttrice aderisce a un sistema di raccolta rifiuti o che si occupa personalmente dello smaltimento dei propri prodotti, ma non significa che gli imballaggi siano per forza riciclabili. Si trova spesso su imballaggi di plastica, lattine, imballaggi di carta o cartone e contenitori di vetro; 
  • tidyman, cioè il logo di un omino che getta i rifiuti in un bidone, che ha lo scopo di invitare i consumatori a non disperdere gli imballaggi nell’ambiente dopo l’uso; 
  • compostaggio, il cui simbolo, “Compostable”, è il marchio registrato di European Bioplastics, che garantisce che gli imballaggi (di solito bioplastiche) siano compostabili secondo la norma europea EN 13432. Il simbolo “OK Compost” indica invece che l'imballaggio è compostabile in appositi impianti di riciclaggio dei rifiuti industriali nel rispetto della norma EN 13432:2000 (Direttiva 94/62/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 1994, sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio). Lo stesso simbolo si può trovare anche con l’aggiunta della scritta “HOME”. In questo caso si tratta di prodotti che compostano anche a temperature più basse in casa.
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