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29 aprile 2025

Breve guida ai simboli del riciclo della plastica

Come riconoscere i simboli della plastica riciclabile, cosa significano e perché sono importanti

Non tutti gli imballaggi plastici sono uguali. Che si tratti di plastica per uso alimentare o per altri scopi, esistono diversi tipi di materiali, tutti comunemente definiti "plastici", ma con caratteristiche molto diverse tra loro. Ogni tipo di plastica ha specifiche proprietà e modalità di smaltimento, identificate da simboli di riciclo che seguono un codice standard.

Conoscere i simboli del riciclo della plastica è fondamentale per smaltire correttamente gli imballaggi e contribuire al riciclo. Un corretto smaltimento dei rifiuti plastici riduce l’impatto ambientale, permettendo di reintrodurre nel ciclo produttivo materiali che possono essere riutilizzati prima della loro definitiva eliminazione.

I simboli del riciclo della plastica

Il tipo di plastica utilizzata negli imballaggi viene in genere riportato sull’etichetta o direttamente sulla confezione. Questa informazione è spesso rappresentata da simboli di riciclo internazionali, composti da numeri e sigle, che identificano la tipologia di materiale plastico e facilitano un corretto smaltimento. I simboli del riciclo sono fondamentali per riconoscere gli imballaggi riciclabili, non solo in plastica ma anche in altri materiali come carta, vetro e alluminio.


Esistono due simboli principali:

Il primo è il simbolo internazionale del riciclaggio, formato da tre frecce che compongono un nastro di Möbius. È riconosciuto a livello globale ed è stato istituito da normative europee, tra cui la Direttiva 94/62/CE e la Decisione della Commissione Europea del 28 gennaio 1997, aggiornate dalla Direttiva (UE) 2018/852. Questo simbolo indica che un materiale è potenzialmente riciclabile.


Il secondo simbolo è una variante del primo: un triangolo composto da tre frecce che si inseguono, spesso accompagnato da un numero da 1 a 7 e da una sigla. Questa combinazione identifica il tipo di polimero plastico utilizzato, come PET, HDPE o PP, facilitando così il corretto smaltimento.


Questi simboli sono solitamente presenti sugli imballaggi in plastica, insieme ai codici alfanumerici che indicano il materiale specifico. La loro funzione è duplice: sensibilizzare i consumatori sull'importanza del riciclo e guidarli nel riconoscimento dei materiali riciclabili, rendendo più semplice e consapevole la raccolta differenziata. Scopriamo da vicino il significato dei simboli numerici.

Come funzionano i simboli del riciclo

I simboli del riciclo suddividono i materiali in base al polimero utilizzato, rappresentato attraverso un numero e una sigla. Questi simboli consistono in un triangolo formato da frecce, all'interno del quale troviamo un numero che identifica il tipo di plastica, seguito dalla sigla che ne indica il polimero specifico. Nel caso dei contenitori per liquidi, il triangolo viene sostituito da un esagono contenente una sigla.


In totale, esistono 7 simboli del riciclo plastica, riconosciuti a livello internazionale, che aiutano i consumatori a riconoscere e smaltire correttamente ogni tipo di materiale plastico. Ecco cosa indicano nello specifico.

  1. PET (Polietilene tereftalato). Usi comuni: bottiglie per acqua, bevande, contenitori alimentari. Riciclabilità: altamente riciclabile, spesso trasformato in fibre tessili o nuovi contenitori.
  2. HDPE (Polietilene ad alta densità). Usi comuni: flaconi per detersivi, latte, shampoo, sacchetti. Riciclabilità: facilmente riciclabile, riutilizzato in tubi, contenitori rigidi, arredi da esterno.
  3. PVC (Polivinilcloruro). Usi comuni: blister, tubazioni, pellicole alimentari, finestre. Riciclabilità: difficilmente riciclabile per la presenza di additivi; in genere avviato a recupero energetico.
  4. LDPE (Polietilene a bassa densità). Usi comuni: sacchetti della spesa, imballaggi flessibili, pellicole. Riciclabilità: riciclabile, ma meno frequentemente raccolto rispetto a PET e HDPE.
  5. PP (Polipropilene). Usi comuni: tappi, contenitori per alimenti, cannucce, vaschette. Riciclabilità: riciclabile, spesso riutilizzato per componenti auto, mobili da giardino, batterie.
  6. PS (Polistirene). Usi comuni: vaschette per alimenti, posate usa e getta, imballaggi in polistirolo espanso. Riciclabilità: difficile da riciclare; spesso avviato a incenerimento o smaltimento.
  7. O (Other / Altri). Usi comuni: policarbonati, PLA, bioplastiche, materiali compositi. Riciclabilità: variabile; spesso non riciclabile con i circuiti tradizionali.

Conoscere i simboli per una raccolta differenziata consapevole e più efficace

Smaltire correttamente i rifiuti è fondamentale per agevolare le operazioni di smistamento e selezione nei centri di gestione. Che si tratti di rifiuti organici destinati alla produzione di compost o di imballaggi da smaltire in un termovalorizzatore, la corretta separazione dei materiali è cruciale.


Nel caso della plastica, è ancora più importante distinguere gli imballaggi riciclabili da quelli non riciclabili. È responsabilità di ciascuno ridurre la quantità di rifiuti destinati alla combustione e aumentare quella di materiali che possono essere recuperati e trasformati, dando loro una nuova vita.


Avere chiaro il tipo di materiale con cui ci si trova a che fare è essenziale sia nella fase di acquisto che durante lo smaltimento dei rifiuti. In entrambi i casi, il simbolo di riciclaggio della plastica ci aiuta a compiere scelte responsabili per l'ambiente, promuovendo un riciclo efficiente e sostenibile.

Il contributo di Plastisac per favorire il riciclo degli imballaggi in plastica

L’attenzione all’ambiente e la promozione di un modello di economia circolare sono da sempre al centro della visione di Plastisac, che ha costantemente innovato le proprie tecnologie per produrre imballaggi in polietilene a basso impatto ambientale. L'azienda ha anche avviato una partnership strategica con un consorzio per la raccolta e gestione dei rifiuti di polietilene a livello nazionale, con l’obiettivo di migliorare l'efficienza del recupero dei rifiuti e sviluppare un sistema di riciclo plastica più efficace e capillare.


Questa iniziativa rappresenta un passo fondamentale verso l’obiettivo di produrre, nel medio-lungo periodo, imballaggi sostenibili realizzati con polietilene riciclato post-consumo. Al centro di questo progetto vi è l’implementazione della metodologia del riciclo meccanico, che prevede la lavorazione dei rifiuti di plastica per trasformarli in materia prima secondaria da utilizzare per la realizzazione di nuovi prodotti. Questo approccio non solo riduce la necessità di materie prime vergini, ma contribuisce a un ciclo di vita più sostenibile per i prodotti in plastica, evitando che i rifiuti plastici finiscano nell’ambiente.


Grazie a queste iniziative, Plastisac non solo si impegna a ridurre l’impatto ambientale della propria produzione, ma si propone anche come promotrice di un cambiamento nel settore, incoraggiando attivamente clienti e fornitori a partecipare a un modello di economia circolare.


Se vuoi saperne di più sull’impegno assunto da Plastisac per un uso più consapevole degli imballaggi in plastica, o sulle soluzioni di packaging da plastica post consumo, non esitare a contattarci!

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