Tra le principali proprietà del film estensibile ci sono sicuramente la resistenza meccanica (alla trazione e alla lacerazione), la capacità di assorbire urti senza forarsi, l’adesività superficiale controllata che fa aderire gli strati tra loro senza lasciare residui sul prodotto, la scorrevolezza bilanciata per facilitare l’applicazione, e la trasparenza utile alla lettura delle etichette (con alternative opache o nere per esigenze di privacy o protezione dalla luce). Il film estensibile viene proposto in vari spessori (tipicamente da pochi a qualche decina di micrometri), larghezze e grammature, e può includere additivi specifici come anti-UV per stoccaggi all’aperto, antistatico per ambienti sensibili alla polvere o scivolanti differenziati per evitare bloccaggi tra pallet.
Esistono anche formati speciali (come film rinforzati con retinature per carichi pesanti, soluzioni “coreless” senza anima in cartone) e opzioni sostenibili realizzate con polietilene riciclato post-consumo. In ogni caso il materiale è generalmente riciclabile nella filiera del polietilene. La scelta del film adeguato dipende da diversi fattori, come il profilo del carico (peso, spigolosità, stabilità), condizioni logistiche (distanze, vibrazioni, esposizione al sole), obiettivi di sicurezza e sostenibilità, nonché dal tipo di attrezzatura disponibile, con l’obiettivo di massimizzare la ritenzione del carico riducendo sprechi, rotture e danni da trasporto.