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10 novembre 2025

Direttiva SUP e plastica monouso: cosa dice la normativa

La direttiva europea SUP riduce l’uso delle plastiche monouso: scopri cosa prevede e come incide su aziende e consumatori

Negli ultimi anni il tema della plastica monouso è diventato centrale nelle politiche ambientali europee. Per ridurne l’impatto su mari, fiumi ed ecosistemi, l’Unione Europea ha introdotto la direttiva SUP (Single Use Plastics), che disciplina produzione, vendita e utilizzo di determinati articoli monouso.

Ma cosa prevede esattamente la direttiva europea SUP? Quali prodotti sono vietati, quali invece regolamentati e come si applica in Italia? In questo articolo faremo chiarezza, spiegando le principali novità normative e cosa comportano per aziende e consumatori.

Cos’è la direttiva SUP

La direttiva SUP (2019/904/UE) è stata approvata dall’Unione Europea nel 2019 e recepita dagli Stati membri a partire dal luglio 2021. L’obiettivo è ridurre l’impatto ambientale dei prodotti in plastica monouso, responsabili di una quota significativa dei rifiuti marini - specialmente quando non correttamente conferiti, riciclati e recuperati. La normativa si concentra in particolare sugli articoli più comunemente dispersi nell’ambiente, per i quali esistono già valide alternative riutilizzabili o compostabili.

Prodotti vietati e regolamentati dalla direttiva SUP

La direttiva SUP distingue tra prodotti vietati e prodotti regolamentati, applicando misure differenziate in base alla possibilità di sostituirli con alternative sostenibili e al loro impatto sull’ambiente. I prodotti vietati sono quegli articoli di plastica monouso per i quali esistono soluzioni riutilizzabili o biodegradabili: tra questi rientrano posate (forchette, coltelli, cucchiai, bacchette), piatti, cannucce, bastoncini cotonati, agitatori per bevande, aste per palloncini, nonché contenitori per alimenti e bevande in polistirene espanso (EPS). Dal 3 luglio 2021, la loro immissione sul mercato dell’UE è vietata.


I prodotti regolamentati, invece, comprendono articoli per i quali non è ancora disponibile un’alternativa pienamente sostenibile, ma che necessitano di un controllo più rigoroso: bottiglie per bevande, bicchieri in plastica, tazze e coperchi, contenitori per alimenti e imballaggi flessibili. 

Per questi prodotti, la direttiva impone obblighi di riduzione del consumo, requisiti di progettazione (come tappi e coperchi che non si stacchino dai contenitore per ridurre la dispersione nell’ambiente), obiettivi di raccolta differenziata (almeno il 77% entro il 2025 e il 90% entro il 2029 per le bottiglie in plastica) e contenuto minimo di materiale riciclato (25% per il PET entro il 2025 e 30% entro il 2030).


Inoltre, alcuni articoli – come assorbenti igienici, salviette umidificate, filtri di sigarette e bicchieri in plastica – devono essere correttamente etichettati e riportare marcature obbligatorie che informano il consumatore sull’impatto ambientale del loro abbandono improprio e sulle modalità di smaltimento corrette. La direttiva coinvolge anche i produttori attraverso la responsabilità estesa del produttore (EPR), obbligandoli a contribuire ai costi di raccolta, pulizia e sensibilizzazione pubblica. In questo modo, la SUP non si limita a vietare determinati oggetti, ma introduce un sistema integrato di responsabilità condivisa e innovazione, volto a ridurre in modo strutturale la dispersione dei rifiuti plastici e favorire la transizione verso prodotti riutilizzabili e riciclabili.

La direttiva SUP in Italia

In Italia la direttiva SUP è stata recepita con il Decreto Legislativo n. 196/2021, entrato in vigore il 14 gennaio 2022. Il decreto conferma i divieti stabiliti a livello europeo ma introduce alcune deroghe:

  • È consentita la produzione e la vendita di articoli monouso in plastica biodegradabile e compostabile certificata, se destinati al contatto con alimenti.
  • Sono previsti incentivi e agevolazioni fiscali per le aziende che investono in soluzioni alternative e più sostenibili.

In sostanza, la normativa italiana cerca di bilanciare la riduzione delle plastiche monouso con il sostegno a materiali innovativi e a basso impatto ambientale.

Perché la direttiva SUP è importante

La plastica monouso rappresenta, a oggi, uno dei rifiuti più diffusi negli oceani e negli ambienti naturali. Questo non è naturalmente dovuto tanto alla plastica o alla sua produzione, quanto all’uso troppe volte scorretto che se ne fa - sia a livello industriale che privato. Il corretto conferimento e smaltimento della plastica, e il suo riciclo, possono consentire infatti di stabilire una filiera sostenibile e decisamente più ecologica della plastica. Tanto che molti prodotti - come anche in Plastisac - possono essere creati partendo da PE post consumo.

Con la direttiva SUP, l’Unione Europea intende:

  • ridurre l’inquinamento marino legato alla dispersione delle plastiche leggere.
  • Promuovere l’economia circolare, incentivando riciclo e riutilizzo.
  • Stimolare l’innovazione nel packaging e nei materiali alternativi.
  • Sensibilizzare consumatori e aziende sull’uso responsabile delle risorse.

Le soluzioni Plastisac per un packaging sostenibile

La direttiva SUP segna un passo importante nella lotta contro l’inquinamento da plastica monouso. Vietando alcuni articoli e regolamentandone altri, l’Europa punta a un futuro più sostenibile, basato sul riciclo e sulla responsabilità condivisa.


Per aziende e consumatori questo significa ripensare le abitudini e adottare materiali innovativi e più rispettosi dell’ambiente. Con partner esperti come Plastisac, è possibile affrontare questo cambiamento con soluzioni pratiche, sicure e conformi alla normativa. L’azienda, infatti, segue da vicino l’evoluzione normativa e propone soluzioni conformi e sostenibili, oltre a promuovere un cambio di atteggiamente nei confronti dei materiali plastici improntati a processi di riciclo, smaltimento e riuso

In particolare:

  • sacchetti in polietilene riciclabile, sia ad alta che a bassa densità, conformi alle normative europee.
  • Imballaggi personalizzati per il food e per il settore industriale, con idoneità MOCA.
  • Consulenza normativa per supportare le aziende nel rispetto delle nuove disposizioni della direttiva SUP in Italia.


Per saperne di più sulle soluzioni Plastisac per l’imballaggio sostenibile o ricevere una consulenza dedicata, contattaci subito!

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